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Consideriamo un sistema a due particelle e chiamiamo
l'operatore che le scambia. Ossia:
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(6.5) |
per qualsiasi funzione d'onda.
Ovviamente è un "operatore idempotente", ossia
soddisfa a , e anche
.
Il principio di indistinguibilità ci dice che qualsiasi
misura deve dare lo stesso risultato se effettuata sullo
stato o sullo stato . Se l'operatore
corrisponde ad una generica osservabile e il sistema è in
un autostato di :
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(6.6) |
(ossia, una misura di dà come risultato un numero
ben definito), allora deve anche essere vero che
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(6.7) |
D'altra parte applicando l'operatore P a sinistra e a destra
nella prima equazione si ha anche
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(6.8) |
Sottraendo tra loro le ultime due equazioni e notando che
questo deve valere per qualsiasi stato fisico ,
deve allora essere
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(6.9) |
ossia l'operatore deve commutare con qualsiasi osservabile
fisica, inclusa l'energia:
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(6.10) |
e quindi è una quantità conservata. Da quanto sopra si
inferisce inoltre che i suoi valori possono essere
solamente oppure .
Risulta che il segno dell'autovalore dell'operatore di
scambio, o parità, è una proprietà intrinseca
del tipo di particella. Le particelle si dividono in
- bosoni:
- fermioni:
dove è riferito a una qualsiasi coppia di particelle
di quel tipo. Un insieme di particelle si comporta
dunque sempre in un dato modo, che dipende esclusivamente
dal carattere di bosone o fermione della particella.
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furio
2002-02-24