non è un ``vero'' potenziale, in quanto la sua
definizione dipende dalla distribuzione di densità degli elettroni,
che a sua volta dipende dalle funzioni orbitali soluzioni della
nostra equazione. Il potenziale dunque non è noto a priori,
ma è funzione della soluzione; questo tipo di equazione è
noto come equazione integro-differenziale.
L'equazione può essere risolta in modo iterativo, dopo aver assunto una condizione iniziale per le funzioni orbitali. La procedura è la seguente:
In generale le funzioni d'onda ottenute alla fine della procedura
sono diverse da quelle iniziali. Fortunatamente, un'iterazione
della procedura (usando come funzioni iniziali quelle finali
dell'iterazione precedente) porta ad una convergenza del risultato.
È dunque possibile ripetere la procedura descritta finchè
tutte le quantità sono sostanzialmente identiche a quelle
dell'iterazione precedente.
Il campo risultante è allora consistente con le funzioni
d'onda, e per questo motivo questo viene chiamato
metodo del campo autoconsistente.
Poichè le funzioni d'onda sono soluzione di un problema in
un campo centrale, sappiamo a priori che saranno fattorizzate
secondo la (4.18). La parte angolare è costituita
dalle armoniche sferiche, identificate dai numeri quantici
e
, mentre la parte radiale è caratterizzata
dai numeri quantici
e
. Ovviamente non c'è più
la degenerazione dell'energia per diversi
.