Il metodo di Hartree, che si basa sull'assunzione (6.26),
costruisce una funzione d'onda totale che non ha la proprietà
di essere antisimmetrica per scambio di una coppia.
In base a quanto discusso all'inizio di questo capitolo,
è evidente come sia più desiderabile lavorare con
una forma antisimmetrica, ossia con un determinante di Slater:
Si può ripercorrere per la (6.37) tutto lo
schema seguito per arrivare alle equazioni di Hartree
(6.33). Le complicazioni sono puramente algebriche,
legate alla funzione determinantale.
È di molto aiuto la proprietà, valida per qualsiasi
operatore e funzioni determinantali
e
:
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(6.38) |
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(6.39) |
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(6.41) |
Passando ad uno schema in cui invece le variabili di spin non
sono esplicitamente incluse, la (6.40) si può scrivere
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(6.43) |
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Si procede quindi all'applicazione del principio variazionale,
A rigore è necessario imporre non solo che tutte le
restino normalizzate a 1, ma anche che tutte le
coppie
,
con lo stesso spin restino fra loro
ortogonali. Quest'ultima condizione non era necessaria per
il metodo di Hartree e per questo motivo non l'abbiamo menzionata
prima. Questo genera una matrice (triangolare) di
moltiplicatori di Lagrange
. Tuttavia, si può
far vedere (i dettagli sono sul libro di Slater [4])
che si può sempre pensare di prendere una soluzione per
cui la matrice degli
è diagonale mediante una
semplice trasformazione.
Omettiamo i dettagli e diamo direttamente le risultanti equazioni di Hartree-Fock, ottenute al solito pensando di
variare una sola funzione :
Osserviamo attentamente le differenze rispetto alle equazioni di Hartree (6.33):
Prima di procedere osserviamo che la (6.45)
avrà normalmente infinite soluzioni, di cui solo le
a energia più bassa verranno occupate da elettroni.
Gli stati che restano liberi sono gli stati eccitati.
La
va pensata limitata agli stati occupati.